LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Adielle
|
||||
("Di mattina" non si scrive per gioco è da un' ora che ti aspetto). Quando finalmente arrivi ti porti dietro un tramonto che solleva le serrande delle osterie per virare a consiglio da un bicchiere trafitto da altri raggi e portenti d'argento a misura di braccia di brace, angherie lunari in sospeso, ghiande in tasca da farne piccole pipe. Si può parlare di vino a labbra bagnate e serrare le astuzie nelle mani che sanno accarezzare i profili diffusi nell'aria e tenere a bada quei languori d'insolenza che vorrebbero andarsi a coricare sul letto delle palpebre, i seni ancora scossi per la luce che filtra dalle parole e loro contigue astinenze. Vorrebbe aprire, dar segno di poi eppure conclude in rapace sonnolenza la tua livida gola d'astri fondi così si reincarna in un facile saluto la dolcezza selvatica della tua bocca d'altopiano austero contrappasso al mio vociare, laterale, di cortile semivuoto, lì, in un nulla di fatto incompiuto, un bacio ci ha attesi per ore. |
|